Ibiza ora ha anche l'Hard Rock Hotel

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Nell'isola della movida il primo albergo che la catena apre in Europa. Struttura di lusso con tutte le opzioni tecnologiche e le immancabili citazioni di artisti come Bowie o Marley

Un luogo capace di offrire ai suoi ospiti un'esperienza sensoriale che unisce la filosofia, lo stile e l'energia del marchio Hard Rock alla location mediterranea più tipica, in sintonia con l'ambiente isolano che caratterizza Ibiza. Una struttura decisamente imponente dedicata a chi considera il rock uno stile di vita, dove  la tecnologia all'avanguardia si combina con il comfort di un hotel cinque stelle che ha la musica come leitmotiv. 


Un luogo capace di offrire ai suoi ospiti un'esperienza sensoriale che unisce la filosofia, lo 
stile e l'energia del marchio Hard Rock alla location mediterranea più tipica, in sintonia con l'ambiente isolano che caratterizza Ibiza. Una struttura decisamente imponente dedicata a chi considera il rock uno stile di vita, dove  la tecnologia all'avanguardia si combina con il comfort di un hotel cinque stelle che ha la musica come leitmotiv. 


Resort Suite in Ibiza, Spain

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Le Bandiere Blu in Puglia: le dieci spiagge più belle del 2014

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Le 10 Bandiere Blu della Puglia
LE 10 BANDIERE BLU DELLA PUGLIA
La Puglia conquista dieci trofei per le spiagge più belle e il mare pulito. Anche quest'anno conferma protagonista indiscussa della stagione balneare italiana. Dalla costa adriatica al Salento, fino al golfo di Taranto: i litorali da frequentare, che hanno ricevuto la Bandiera Blu 2014, vessillo di qualità

LE SPIAGGE

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VENDITA BIGLIETTI UJ 2014

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Malawi: un miracolo africano da scoprire.

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La mia (prima) Africa. La “terra d’acqua”, il vasto lago dalle spiagge bianche scoperto dal dottor Livingston, è il cuore di questo minuscolo e tranquillo angolo del Continente nero. Tutto da riscoprire.C’è una prima volta anche per l’Africa. E c’è modo e modo di imparare a conoscerla. Di fronte alla sua vastità è facile provare un senso di smarrimento. Così com’è facile rimanere intimoriti dai tanti echi negativi che arrivano da un continente che sale agli onori della cronaca “solo” se ha da mostrare al mondo guerre, piaghe sociali, carestie, miserie. Ma l’Africa è immensa e nasconde luoghi di quiete spettacolare e tesori di umanità che, purtroppo, non fanno mai notizia.Come il Malawi, piccolo, tranquillo, quasi sconosciuto: l’ideale per una “prima volta” nel Continente Nero. È una sorta di miracolo africano: non ha mai dovuto sopportare il peso e le lacerazioni di un conflitto civile, di scontri tribali e interetnici, di guerre di confine, di dittature sanguinarie. L’unico dittatore che si è concesso è stato Banda, il padre dell’indipendenza nazionale (conseguita nel 1964), un medico istruito negli Usa, vissuto per oltre vent’anni a Londra, sempre impeccabilmente vestito (con tanto di panciotto e bombetta, anche se non mancava mai di reggere nella mano destra il segno regale africano, lo scacciamosche).Fu lui, primo e ultimo presidente a vita del Malawi, morto due anni fa, a fondare la prima accademia per la formazione delle élite nere, dove ancora adesso si insegnano il greco e il latino. Il Malawi offre tutti gli ingredienti naturali per il mal d’Africa. 
Lo sapeva bene Laurens Van Der Post, che del Malawi si innamorò perdutamente. Negli anni Quaranta lo scrittore sudafricano lo esplorò palmo a palmo, seguito da schiere di portatori neri, che erò si rifiutarono di accompagnarlo in vetta al Mulanje (3000 metri), l’”isola nel cielo”, il monte più elevato del Paese: un luogo stregato per gli abitanti che tuttora permane).A quei tempi il Malawi si chiamava ancora Nyasaland ed era una colonia inglese. Quel nome, “terra d’acqua” (dalla parola bantu nyasa), lo aveva appioppato al Paese l’onnipresente David Livingstone, scopritore ufficiale nel 1859 di quella che resta la più grande attrazione locale: un lago lungo 580 chilometri (e in alcuni punti largo 100), che copre ben un quinto dell’intero territorio nazionale.


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Sri Lanka. I colori del Wilpattu National Park

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UN GIORNO UNA CITTA' Durban e il miglio d'oro di Gandhi

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Sudafrica. Alla scoperta di un centro che è vero e proprio melting pot tra India e colonialismo inglese. Tra ricordi del passaggio del Mahatma e degustazioni di Bunny Chow

Il piatto tipico di Durban, il Bunny chow, racconta una parte importante della storia della città sudafricana dove vive la più grande comunità indiana al mondo, fuori dall'India. Quasi settecentomila persone, discendenti dagli indiani arrivati nella seconda metà dell'Ottocento per lavorare indentured (con contratto a termine) nelle piantagioni di canna da zucchero della provincia del KwaZulu-Natal. I lavoratori avevano bisogno di un supporto per i pasti vegetariani o per la carne e fagioli al curry da portare nei campi. Il pane raffermo, privato della mollica, è ideale: assorbendo il sugo, diventa saporito e tenero. 

Nacque così il Bunny chow, "cibo bania" (nome della casta indiana) che, durante l'Apartheid, veniva venduto ai neri nel retro dei ristoranti riservati ai bianchi. Meta turistica per le sue spiagge, il clima temperato, per la sua vivacità e modernità, Durban conserva, anche grazie alle battaglie contro la speculazione edilizia portate avanti da intellettuali e abitanti dei vecchi quartieri, l'architettura e le atmosfere del passato inglese abbinato all'incontro fra la cultura africana, europea e asiatica. di Roberto Caramelli



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Tokyo. Dal tramonto all'alba

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Dall'asta dei tonni nel mercato del pesce agli eventi serali, che in primavera sono a tema hanami-sakura, l'osservazione della fioritura dei ciliegi

Ogni volta che scatta il verde, 2500 persone attraversano Shibuya Crossing, il passaggio pedonale più trafficato del mondo. Questo incrocio si trova nella giungla al neon della più bizzarra delle aree dello shopping di Tokyo che, con 34 milioni di abitanti, è la metropoli più popolosa del mondo. Detta così, la cifra sfugge alla comprensione. Allo stesso modo, sembra uno slogan il fatto che questa città non dorma mai. A viverla, però, è tutta un'altra faccenda: per farlo, dal tramonto all'alba, ci vuole innanzitutto un caffè forte (e sorprendentemente decente), da sorseggiare nella filiale Starbucks di Shibuya, la più frequentata del pianeta. Il merito del primato non va alla qualità dell'arabica quanto alla vetrata panoramica sull'incrocio: osservare dall'alto il flusso dei pedoni è ipnotizzante.
di Jasmina Trifoni 


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