I 10 luoghi più "alieni" della Terra

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Neve tagliente, laghi esplosivi, cristalli alti il doppio di un essere umano e massi che rotolano senza che nessuno li abbia lanciati. Dai cieli dell'Australia ai ghiacciai del Bhutan, dalle montagne dell'Islanda ai fondali del Brasile, i 10 luoghi della Terra che si distinguono per le loro curiose peculiarità naturalistiche.

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Groenlandia, lo splendore dell'estate artica di Rossana Caviglioli

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In principio fu il corvo. Secondo un'antica leggenda delle terre dei ghiacci, fu lui a regalare il sole agli Inuit, portandolo nel becco. Ma i popoli del sud, a cui lo chiese in prestito, non furono generosi e gli consegnarono solo una piccola sfera di luce. Sufficiente a dare vita ogni anno alla magnifica estate polare della Groenlandia

Poche e intense settimane, tra la fine di giugno e i primi di settembre, che regalano un clima secco con temperature che nel sud arrivano a sfiorare i 20 gradi. Rendendo il viaggio alla scoperta dei confini del mondo piacevole anche per le freddolose popolazioni mediterranee.

IL VORTICE DI COLORI DELL'ESTATE NORDICA 
Superba e riservata, la Groenlandia non è impossibile da avvicinare, grazie ai numerosi aeroporti (i due più grandi sono a  Kangerlussuaq e Nuuk). Chi preferisce arrivarci via nave può approfittare della crociera La Terra dei Ghiacci di Costa Crociere, che parte da Amsterdam e ripercorre le rotte dei vichinghi: NorvegiaIslanda e costa ovest della Groenlandia con tappe a Nuuk, città principale della regione, e a Ilulissat, dichiarata Patrimonio dell'Umanità

Ad accogliere i visitatori che arrivano oltre il circolo polare, una brughiera verde e fertile che arriva fino al confine delle nevi perenni e dove crescono centinaia di specie diverse di fiori. Più a sud si incontrano macchie di betulle e salici artici e piccoli villaggi di case colorate tra fiordi incontaminati. Il Niviarsiaq ("ragazza", in lingua Inuit), il fiore nazionale, colora il paesaggio con il suo rosa delicato. Un trionfo di sfumature visibile a ogni ora del giorno grazie alla luce soffusa del sole di mezzanotte, che nell'estremo nord dell'isola non scende mai sotto l'orizzonte per diversi mesi.


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Tornano le Giornate FAI di Primavera, anche in Umbria il tour per scoprire le nostre bellezze

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Tornano le Giornate FAI di Primavera, anche in Umbria il tour per scoprire le nostre bellezze Eventi a Roma

Sabato 21 e domenica 22 marzo va in scena il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione del FAI giunta alla 23° edizione. Dal 1992 le Giornate FAI di Primavera offrono a tutti gli italiani la possibilità di conoscere e apprezzare l’immenso patrimonio d'arte, natura e paesaggio del nostro Paese, grazie all’apertura  eccezionale di centinaia di siti in tutta Italia, luoghi sconosciuti e spesso inaccessibili.
Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi musicali: sono oltre 780 i luoghi aperti con visite a contributo libero in 340 località in tutte le Regioni grazie all’impegno e all’entusiasmo delle Delegazioni e dei volontari FAI.
Quest’anno le Giornate FAI di Primavera chiudono la campagna “Ricordiamoci di salvare l’Italia“, la settimana di raccolta fondi dedicata dalla RAI ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 16 al 22 marzo saranno, infatti, raccontati luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio attraverso una maratona televisiva che inviterà tutti a condividere la missione del FAI e a contribuire per recuperare e preservare testimonianze del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.
Ecco alcuni siti visitabili in Umbria: Abbazia dei Santi Cassiano e Ippolito meglio conosciuta come “Badia di San Cassiano”, Umbertide, Località San Cassiano - Strada Provinciale 140 sabato 21 marzo ore 16.30 - 18.30 sabato 21, ore 10.00 – 13.00: visite guidate riservate alle scuole, prenotazioni al numero 075 9413357. Domenica 22 marzo ore 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.30
Abazia dei Santi Severio e Martirio, Orvieto, Loc. La Badia, 8. sabato 21 marzo ore 10.00 – 17.00 domenica 22 marzo ore 10.00 – 17.00
Antica Tipografia Sociale, Foligno, Via della Rosa, 8, sabato 21 marzo ore 15.00 – 18.00 domenica 22 marzo ore 15.00 – 18.00
Badia dei Sette Frati, Piegaro, Vocabolo Abbadia Sette Frati, 49 - Fraz. Pietrafitta sabato 21 marzo ore 9.30 – 13.00 / 15.00 – 18.00 domenica 22 marzo ore 9.30 – 13.00 / 15.00 – 18.00
Bosco di San Francesco, Assisi, Piazza Superiore di San Francesco oppure Complesso benedettino di Santa Croce Via Ponte dei Galli, sabato 21 marzo ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00) domenica 22 marzo ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00).
Todi: Sabato, dalle 15 alle 18, e domenica, dalle 10 alle 18: Chiesa di Santa Maria in Camuccia, gallerie della Fabbrica della Piana ed ex Monastero di Montecristo.
Per scoprire tutti i siti visitabili: http://www.giornatefai.it/home#reg:umbria




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Londra: yoga da brivido sul Tower Bridge

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Iniziare la giornata con la pratica di vinyasa flow sulla nuova passerella in vetro inaugurata da pochi mesi sul ponte, a un’altezza di 42 metri dalle acque del Tamigi. 

Una novità che debutta il 16 febbraio con 8 classi all’alba

Sospesi a 42 metri di altezza sul Tamigi, nella posizione del cane a testa in giù. Il Tower Bridge si apre allo yoga e lo trasforma in un’esperienza da brivido: dal 16 febbraio, per un mese, tutti gli appassionati potranno partecipare all’alba a delle classi di vinyasa-flow sulla nuova passerella in vetro, inaugurata lo scorso novembre tra le due torri del ponte icona di Londra, a 42 metri di altezza sul fiume. 
Un’iniziativa lanciata il 26 gennaio e subito sold out (ma sono già state aggiunte due date) che offrirà una sferzata di energia di prima mattina con la pratica unita alla visione mozzafiato:sulle acque del fiume che scorre sotto e sull’intera città che si risveglia, viste dall’alto e in posizioni diverse attraverso le lastre di vetro con cui è stata realizzata la nuova pavimentazione del ponte. E proprio per godere appieno del panorama, sul sito del Tower Bridge si consiglia di usare guanti e calze antiscivolo, per evitare l’ingombro del tappetino. Le lezioni sono tenute da Billie Woodcraft

CORRIERE VIAGGI


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15 riti propiziatori (dal mondo) per un 2015 grandioso

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Provare a parlare con gli animali, mangiare 7 volte in un giorno o andare al cimitero la notte del 31 dicembre? Quale di questi riti propiziatori sareste disposti a seguire pur di assicurarvi un nuovo anno strepitoso?

Sono solo alcuni tra quelli che trovate nella nostra gallery, che racchiude 15 usanze di buon auspicio tra quelle più singolari di altrettanti Paesi del mondo. Ovvero le esperienze che potreste fare se foste lì o che semplicemente - nella maggior parte dei casi - potreste ripetere in qualunque altro posto voi siate.
Perché poi, in fondo, poco importa se quello che promettono è vero, ma provarci è sempre fondamentale (e divertente).


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Sulle rotte della luce di Marco Berchi

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Nell'anno "a tema" dell'Onu, la proposta di un "light tour". Tra fari, osservatori astronomici, foreste illuminate o città famose perchè "Lumière". Senza dimenticare la natura.

I viaggiatori , si sa, sono cacciatori di pretesti. Sempre in cerca di spunti, occasioni e idee - a volte strambi - per mettersi in movimento. Il 2015 alle porte non richiederà forzature: ne offre uno di grande suggestione. L'Onu ha stabilito che il prossimo sarà "l'Anno internazionale della Luce e delle Tecnologie basate sulla Luce" (in sigla IYL 2015) e la comunità scientifica fa la conta delle discipline e delle tecnologie coinvolte, preparando un fitto calendario di iniziative
L'Italia, che aprirà l'Anno il 26 gennaio a Torino nella Sala del Senato di Palazzo Madama, sarà protagonista assoluta dato che il segretariato generale dell'IYL 2015 sarà coordinato dall'International Centre for Theoretical Physics che ha sede a Trieste. E i viaggiatori che c'entrano? Per chi non potrà o vorrà cogliere l'occasione di fare un salto a Parigi il 19 e il 20 gennaio per partecipare all'Unesco all'apertura ufficiale con sei premi No-bel, il light tour potrebbe iniziare proprio da Trieste. 

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Macaron Tour: a Parigi, sulle tracce del dolcetto dei re

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La solita abilità dei francesi verrebbe a dire, che una volta comprese le potenzialità di un prodotto di alta gastronomia, riescono a valorizzarlo come nessuno al mondo. Ma questa volta la beffa è doppia perché, se pensiamo che il macaron è d’origine italiana e si chiamava semplicemente “maccherone” finché Caterina De’ Medici non lo presentò alla sua corte parigina, c’è letteralmente da mangiarsi le mani. Oggi il pasticcino più famoso del pianeta è diventato un must, un cadeau sempre nuovo da portare a casa dopo un fine settimana, grazie ai grandi i maestri pasticceri d’oltralpe che rinnovano le proprie collezioni ogni sei mesi con nuovi abbinamenti. Dove? A Parigi, naturalmente, dove vale sempre la pena ritornare anche solo per pochi giorni.

Proprio in questo periodo invernale si possono scegliere gli accostamenti più morbidi e rotondi a base di cioccolato, frutto della passione, mentre la ville lumière accende le tutte proprie luci, e crea un’atmosfera natalizia unica. E con Air France si può volare da Roma a Parigi, andata e ritorno, con 98 euro , mentre fino al 4 dicembre si può cogliere l’occasione di partire da Bologna, Napoli, Verona, Venezia e Torinoandata e ritorno ad appena 79 euro (viaggi dal 12 gennaio al 27 marzo 2015). Sono le nuove tariffe MiNi, perfette per star fuori 2-3 giorni. Poi, per immergersi nel quadrilatero delle dolci delikatessen è sufficiente uscire dal metro fermata Saint-Sulpice, nel cuore del VI arrondissement, dove tra le eleganti stradine che si snodano tra Le Jardin du Luxembourg e la Senna si concentrano i migliori maître pâtissier di Francia. 

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