Alla scoperta di Riga, Capitale europea della Cultura 2014

Riga, la Casa delle Teste nere


RIGA - La Parigi del Baltico. E' forse questo il nomignolo più calzante che le è stato attribuito. A partire dal prossimo anno Riga, capitale della Lettonia, sarà insieme a Umea, in Svezia, Capitale europea della Cultura. Circa 200 gli eventi in calendario, tra mostre, concerti, arte e cultura popolare. Un'occasione per visitare la città baltica, fondata nel XIII secolo dai crociati tedeschi che, in poco tempo, riuscirono a trasformarla in un importante crocevia commerciale, grazie anche al suo inserimento nella Lega anseatica (1281). Lungo la riva destra del fiume Daugava (che nasce in Russia), il vecchio centro storico, Vecriga (Riga Vecchia) - inserito dal 1997 nella lista del Patrimonio Unesco - ben rappresenta la grande influenza che ebbero i dominatori tedeschi che sbarcarono nella regione con Alberto di Buxhoeveden, sacerdote cattolico di Brema, con l'obiettivo di convertirla al cristianesimo (1201).

Lungo le vie strette e sconnesse quasi ogni edificio è legato a un qualche aneddoto. Dai palazzi realizzati dalle corporazioni di artigiani e bottegai (Piccola Gilda) e dei mercanti più facoltosi che si (Grande Gilda) che si insediarono in città (XIV secolo), a quello del ''Gatto nero'', esempio di architettura Art Nouveau, la cui denominazione si deve alla figura felina che originariamente dava il posteriore al palazzo della Grande Gilda. Secondo la tradizione, infatti, a farlo edificare in quel modo era stato proprio un mercante cacciato dalla corporazione dei ricchi commercianti. Nella Casa delle Teste Nere (ricostruita interamente dopo la seconda guerra mondiale), invece, un tempo si riunivano i mercanti scapoli e spesso venivano organizzate feste e riunioni essendo uno degli edifici più importanti per la vita sociale cittadina. Qualche isolato più in là, ai numeri 17, 19 e 21 di Maza Pils iela si trovano i Tre fratelli, forse i tre edifici più significativi della città, realizzati secondo diversi stili architettonici e datati dal XV e il XVII secolo. La storia del Paese è una storia soprattutto di occupazione.

Dopo i tedeschi, infatti, il potere passa al principato polacco-lituano (1582), poi all'impero svedese (1621) e a quello russo (1709). Solo tra la prima e la seconda guerra mondiale la Lettonia conquisterà l'indipendenza (1919-1940) per poi perderla definitivamente fino al 1991, in seguito all'invasione sovietica e nazista. E così, in molti dei musei della capitale (ve ne sono una cinquantina) è possibile ripercorrere il passato di sofferenza vissuto dal popolo baltico ma anche ritrovare le preziose influenze artistiche portate dalla ricca corte degli zar negli oggetti esposti. Fra questi, il Castello di Riga, costruito dall'ordine dei Livoniani nel 1300, più volte distrutto e oggi residenza del presidente della Repubblica, in cui è ospitato il Museo di Arte e di Storia lettone; il Museo di Arte della Borsa, che ospita le più importanti collezioni nazionali; quello di Storia e della Navigazione (il più antico della Lettonia, aperto nel 1773), in cui viene presentata la storia della città e del Paese attraverso i secoli; quello dell'Occupazione della Germania nazista e sovietica, che attraverso i documenti, le fotografie e gli oggetti esposti ricorda il periodo (dal 1940 al 1991); fino a quello di Art Nouveau, che propone oggetti di architettura, arte e design in stile liberty per cui la capitale è famosa nel mondo. Riga ospita infatti un intero quartiere (anch'esso nella lista del Patrimonio Unesco) in stile Jugendstil tedesco, realizzato soprattutto tra la fine dell'Ottocento e il 1914, principalmente a opera di due architetti: Konstantins Peksens e Michakl Eisenstein. Sorprendenti palazzi dai colori pastello, beige, gialli, celesti, verde acqua e bianco, sulle cui facciate vengono realizzati motivi floreali o ispirati all'esotismo con richiami all'antico Egitto (come testimonia il n.2a di Alberta Iela), e alle figure mitologiche (mascheroni con teste di Medusa), aquile, elmi e ghirlande (come al n.10b di Elizabetes Iela), o ai ricami dei tessuti lettoni. Infine, uno spazio particolare lo occupano gli edifici religiosi, quasi tutti luterani. I tre più importanti - che attraverso le guglie delineano la skyline della città - sono il Duomo (la più grande chiesa medioevale dei Paesi Baltici) noto soprattutto per il suo organo che conta ben 6.678 canne e che ogni giorno al suo interno ospita un concerto); la chiesa luterana di San Pietro (patrono della città) costruita in legno nel 1209 e poi bruciata interamente nel 1721, e la cattedrale cattolica di San Giacomo (del 1226). (Cristiana Missori - ANSA)

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